La separazione e conseguentemente il divorzio non sono dei momenti facili per una coppia. Si cerca sempre, per quanto possibile, di salvare il rapporto, ma ci sono dei casi in cui decidere di divorziare è la scelta migliore, sia per sé stessi che per gli eventuali figli presenti. Nonostante il periodo difficile, la situazione potrebbe essere resa ancora più pesante dalle lungaggini giudiziarie da dover seguire. A ridurre le tempistiche e ad alleggerire questo processo entra però in gioco la separazione con la negoziazione assistita da avvocati. Questa procedura viene chiamata divorzio consensuale, divorzio congiunto o separazione consensuale ed è stata introdotta per la prima volta dalla Legge n°162 del 2014. Consente di ottenere la separazione in tempi brevi senza doversi recare in Tribunale. Il presupposto di questo genere di separazione sta nell’andare incontro ai coniugi che hanno intenzione di divorziare in maniera pacifica e che sono d’accordo sulle questioni principali riguardanti il proprio futuro. Tale procedura aiuta quindi le coppie che non hanno intenzione di farsi la “guerra” tra loro. Per separarsi in maniera consensuale è possibile recarsi direttamente in Comune (in questo caso non è possibile però discutere di questioni come l’affidamento dei figli, eventuali assegni di mantenimento e l’assegnazione della casa coniugale) o farsi aiutare da un avvocato.
Come procedere con il divorzio con negoziazione assistita: quando si può fare
La separazione congiunta è dunque consentita ai coniugi che hanno già raggiunto un accordo relativo alle questioni più importanti come: affidamento degli eventuali figli presenti, specialmente se minorenni; eventuale assegno di mantenimento, che può essere anche rifiutato, assegnazione della casa coniugale e divisione dei beni comuni. Un mancato accordo riguardante queste tematiche porta necessariamente a doversi recare in Tribunale per la classica causa. Se poi sono presenti dei figli minorenni bisogna richiedere una consulenza a un avvocato divorzista. Un giurista deve poi collaborare con i due quasi ex coniugi per trascrivere le conclusioni a cui si è giunti riguardando le altre questioni salienti elencate in precedenza. L’atto redatto va poi trasmesso al Pubblico Ministero, trattandosi di una modalità stragiudiziale (esterna al Tribunale).
Le condizioni per poter richiedere il divorzio congiunto con negoziazione assistita sono: separazione dei due coniugi da minimo 6 mesi; condanna di uno dei due coniugi all’ergastolo o a una pena superiore ai 15 anni; annullamento del matrimonio all’estero di uno dei due coniugi (se straniero); matrimonio non consumato o transizione di genere di uno dei due coniugi.
Presentare domanda di divorzio consensuale: come fare
Dopo che i coniugi hanno deciso di farsi aiutare da un avvocato per la separazione, bisogna fare ricorso al Tribunale competente (quello situato nel luogo di residenza o di domicilio di almeno uno dei coniugi). L’atto redatto dal giurista deve presentare tutte le soluzioni raggiunte in materia di affidamento dei figli minore, dei rapporti economici e tutto il resto elencato in precedenza. Passato questa fase, i coniugi verranno convocati di fronte al giudice in una data prestabilita e, quel giorno, dovranno presentarsi entrambi. Per prima cosa, il giudice cercherà sempre di verificare se il matrimonio possa essere salvato in qualche modo, altrimenti procederà con la sentenza di divorzio. Se dovessero verificarsi irregolarità, il giudice potrebbe decidere anche di emettere dei procedimenti urgenti. Comunque, procedere con la negoziazione assistita, ha un duplice vantaggio: per le coppie, che riescono ad abbreviare i tempi per ottenere la separazione e per l’apparato giudiziario, che si ritrova a gestire una causa in meno.